AI e progettazione degli spazi di lavoro

Indice dei contenuti

Stiamo vivendo un periodo di eccezionale fioritura delle applicazioni dell’intelligenza artificiale (AI), grazie a una fortunata combinazione di fattori: i progressi nella ricerca tecnologica, la disponibilità di capacità computazionale a costo relativamente basso, i finanziamenti pubblici e privati o la competizione internazionale. Eppure, come mi ha spiegato Roberto Reale – accademico, consulente della Commissione Europea e dell’Agenzia per l’Italia digitale – «probabilmente non siamo più vicini all’emergere di un’intelligenza artificiale generale, vale a dire “umana”, di quanto lo fossimo dieci anni fa. L’AI non produce nulla, ma assembla informazioni che gli umani hanno immesso e stratificato in rete nel tempo»

Allo stesso tempo, non si può non notare che da alcuni anni ormai le aziende hanno incorporato l’AI nei loro processi: dal marketing alle vendite personalizzate, dallo sviluppo di nuovi prodotti alla gestione del magazzino, dalla logistica all’automazione dei servizi. 

In questo blog è interessante chiedersi qual è la relazione tra l’AI e la progettazione degli spazi di lavoro, ovvero quali sono le sue applicazioni per una realtà come può essere Workitect

Progettare con l’AI

L’intelligenza artificiale può offrire diversi contributi significativi nella progettazione di nuovi spazi di lavoro, soprattutto considerando il crescente trend del lavoro da remoto. Ecco alcuni modi in cui l’AI può essere utile:

  • Analisi dei dati sulle preferenze e sul comportamento dei dipendenti: L’AI può analizzare dati relativi alle preferenze dei dipendenti riguardo agli ambienti di lavoro, come la disposizione degli spazi, l’illuminazione, la temperatura e altro ancora. Queste informazioni possono guidare la progettazione degli spazi per creare ambienti più confortevoli e produttivi.
  • Simulazioni e modellazione: Gli algoritmi di AI possono essere utilizzati per simulare e modellare diversi layout e configurazioni degli spazi di lavoro. Ciò consente ai progettisti di esplorare rapidamente varie opzioni e valutare l’impatto sulla collaborazione e il benessere dei dipendenti.
  • Raccomandazioni personalizzate: Basandosi sui dati raccolti dagli ambienti di lavoro digitali e dalle interazioni presenti online, l’AI può offrire raccomandazioni specifiche per ottimizzare l’utilizzo degli spazi, ad esempio suggerendo momenti migliori per riunioni in base agli orari di lavoro dei dipendenti.
  • Monitoraggio dell’utilizzo degli spazi: Sistemi di intelligenza artificiale possono essere integrati negli ambienti di lavoro per monitorare l’utilizzo degli spazi in tempo reale. Questi dati possono essere utilizzati per ottimizzare la disposizione degli spazi e per identificare aree sottoutilizzate o sovraffollate.

L’AI e la creatività

In un contesto in cui il lavoro da remoto è sempre più diffuso, l’AI può svolgere un ruolo importante nel supportare la progettazione di spazi di lavoro che favoriscano la collaborazione, la produttività e il benessere dei dipendenti, sia in ufficio che a distanza.

In merito all’intreccio tra “la macchina” e “il design”, va detto che pur essendo in grado di generare risposte coerenti e plausibili con una vasta gamma di domande, l’AI è fondamentalmente uno strumento che simula un’intelligenza di tipo “umana”, non certo una di tipo “autonoma”, con coscienza e intenzionalità proprie. Quindi, il gusto e la creatività dell’architetto e del designer resteranno sempre centrali nel rispondere al desiderio della committenza! 

Picture of Francesco Sani
Francesco Sani
Giornalista Pubblicista laureato in Sociologia all'Università di Firenze. È Direttore della rivista Firenze Urban Lifestyle e collabora con altri magazine e blog su temi attinenti Cultura, Ambiente e Società. Scrive e ha scritto per L'Espresso, Il Fatto Quotidiano, Smart Working Magazine e Artribune.
Picture of Francesco Sani
Francesco Sani
Giornalista Pubblicista laureato in Sociologia all'Università di Firenze. È Direttore della rivista Firenze Urban Lifestyle e collabora con altri magazine e blog su temi attinenti Cultura, Ambiente e Società. Scrive e ha scritto per L'Espresso, Il Fatto Quotidiano, Smart Working Magazine e Artribune.