Per lungo tempo, il successo di una persona è stato attribuito principalmente al suo quoziente intellettivo. Tuttavia, negli ultimi anni, studi recenti hanno dimostrato come l’intelligenza emotiva sia un fattore determinante, specialmente in un mondo lavorativo sempre più focalizzato sulle soft skills.
In molti ambienti professionali, una persona con spiccate competenze emotive e sociali è più capace di gestire conflitti, mantenere un clima sereno anche sotto pressione e collaborare efficacemente con i membri del team.
Una ricerca condotta dall’Arab Academy for Science and Technology College of Management intitolata “Emotional intelligence as a predictor of leadership effectiveness” ha dimostrato che i leader con un’elevata intelligenza emotiva gestiscono meglio i team e contribuiscono anche in modo significativo al miglioramento dell’efficienza organizzativa.
In questo articolo esploreremo che cos’è l’intelligenza emotiva e perché, nel mondo del lavoro, può fare la differenza.
Che cos’è l’intelligenza emotiva e cosa la differenzia dall’intelligenza sociale
Capita spesso che i termini intelligenza emotiva e intelligenza sociale vengano utilizzati come sinonimi, ma si tratta di due concetti distinti che, sebbene strettamente connessi, hanno differenze sostanziali. Facciamo chiarezza.
L’intelligenza sociale, introdotta per la prima volta da Edward Thorndike nel 1920, riguarda la capacità di comprendere e gestire le dinamiche sociali. Si focalizza sull’interazione con gli altri, sull’abilità di costruire relazioni significative e sulla comprensione delle convenzioni sociali e culturali.
L’intelligenza emotiva, invece, oltre a fare riferimento alla capacità di relazionarsi con gli altri, include l’abilità di riconoscere, comprendere e regolare le proprie emozioni.
Possiamo dire che l’intelligenza emotiva rappresenta una sorta di base per lo sviluppo dell’intelligenza sociale: senza un’adeguata consapevolezza e gestione delle proprie emozioni, risulta difficile interagire con gli altri in modo efficace e autentico.
Come sviluppare l’intelligenza emotiva: i cinque pilastri di Daniel Goleman
Sebbene alcune persone possiedono un’innata competenza emotiva, questa non è una prerogativa esclusiva. Anche chi non si sente naturalmente predisposto può svilupparla attraverso impegno e costanza.
L’intelligenza emotiva, infatti, non è solo un tratto caratteriale, ma una competenza che può essere coltivata e affinata nel tempo, indipendentemente dal punto di partenza. La chiave per farlo è concentrarsi sulle aree fondamentali che compongono questa abilità.
Lo psicologo e giornalista statunitense Daniel Goleman, considerato il padre dell’intelligenza emotiva, ha offerto un quadro chiaro su come sviluppare questa competenza nel suo libro “Emotional Intelligence: Why It Can Matter More Than IQ”, pubblicato nel 1995. In questo testo, l’autore ridefinisce il significato delle emozioni, dimostrando quanto siano decisive per il successo personale e professionale.
Secondo Goleman, la competenza emotiva si basa su cinque pilastri fondamentali, ciascuno dei quali rappresenta un’abilità specifica da allenare:
Consapevolezza di sé
La consapevolezza di sé è, per Goleman, il primo passo verso il miglioramento personale. Significa riconoscere i propri stati emotivi e comprendere come questi influenzano decisioni, relazioni e comportamenti.
Autoregolazione
L’autoregolazione è la capacità di gestire le proprie emozioni, evitando reazioni impulsive, come reagire in modo rabbioso di fronte a un errore commesso da un membro del team. Autoregolazione significa scegliere di affrontare la situazione con calma, trasformandola in un’opportunità di apprendimento.
Motivazione
La motivazione è quel motore interno che spinge le persone a raggiungere obiettivi ambiziosi, non immediatamente realizzabili. Va oltre l’ambizione ed è alimentata da passione e resilienza.
Empatia
L’empatia è la capacità di comprendere e rispondere alle emozioni altrui. È particolarmente importante per chi ricopre ruoli di leadership, perché consente di creare connessioni autentiche e intervenire tempestivamente per offrire supporto in caso di stress o malessere.
Abilità sociali
Le abilità sociali sono fondamentali per costruire relazioni durature e gestire conflitti. Esse includono:
- la capacità di trasmettere informazioni, idee ed emozioni in modo chiaro, rispettoso e persuasivo;
- l’ascolto attivo, inteso come abilità di concentrarsi completamente su ciò che l’interlocutore sta dicendo, senza interrompere o formulare giudizi prematuri;
- e, infine, il lavoro di squadra.
I benefici dell’intelligenza emotiva nel contesto lavorativo
Abbiamo detto che l’intelligenza emotiva può fare la differenza nel mondo del lavoro. Ecco alcuni dei principali benefici che una persona con una spiccata intelligenza emotiva può apportare in azienda:
L’intelligenza emotiva migliora il lavoro di squadra
Una buona intelligenza emotiva favorisce la collaborazione, contribuisce a ridurre le incomprensioni e i conflitti, questo perché le persone emotivamente intelligenti sanno ascoltare, mediare e trovare soluzioni condivise.
Leadership più efficace
Un leader con un’elevata intelligenza emotiva non si limita a impartire ordini, ma crea anche un ambiente in cui i membri del team si sentono valorizzati, ascoltati e supportati.
Secondo studi recenti, i leader emotivamente intelligenti hanno il 58% di probabilità in più di guidare team altamente performanti rispetto ai leader con basse competenze emotive. Questo perché la capacità di gestire le proprie emozioni e comprendere quelle altrui consente di mantenere un clima positivo anche durante momenti stressanti.
Gestire lo stress attraverso l’intelligenza emotiva
L’intelligenza emotiva permette di gestire meglio lo stress, sia a livello individuale che organizzativo. Una persona emotivamente intelligente è in grado di riconoscere i segnali di stress, distinguendo tra pressioni esterne e reazioni interne e rispondendo in modo consapevole e strategico anziché lasciarsi sopraffare.
Migliore processo decisionale
Nel processo decisionale, spesso si tende a considerare razionalità ed emozioni come due forze opposte. L’intelligenza emotiva dimostra come queste due dimensioni possano lavorare in sinergia.
Essere consapevoli delle proprie emozioni e di quelle degli altri consente di valutare le conseguenze umane delle decisioni, superando una logica puramente razionale.
Intelligenza emotiva e successo professionale
Possedere una spiccata intelligenza emotiva è una delle chiavi per avere successo a livello professionale. Le persone emotivamente intelligenti sono in grado di creare connessioni con i membri del loro team, gestire risolvere i conflitti e motivare sia se stessi che gli altri. Queste abilità rappresentano un vantaggio competitivo trasversale, indipendentemente dal settore professionale di appartenenza.
Un leader dotato di competenza emotiva può rendere il proprio team più coeso e produttivo, favorendo un clima di lavoro positivo e motivante. Questa competenza gli consente di:
- Sostenere il morale del gruppo nei momenti di difficoltà, mantenendo il focus sugli obiettivi comuni e incoraggiando la resilienza.
- Individuare segnali di disagio o malessere, intervenendo tempestivamente per prevenire problemi e supportare i collaboratori.
- Comunicare in modo chiaro ed empatico, costruendo fiducia, riducendo i malintesi e promuovendo relazioni di lavoro solide.
Conclusioni e risorse per approfondire
Investire nello sviluppo dell’intelligenza emotiva è una scelta strategica per la propria carriera e una leva per migliorare il benessere e la qualità delle relazioni interpersonali.
Per approfondire l’argomento, è possibile accedere a corsi di formazione, workshop o letture dedicate, come: “Intelligenza Emotiva” e “Leadership emotiva. Una nuova intelligenza per guidarci oltre la crisi” di Daniel Goleman e “Il potere dell’empatia” di Roman Krznaric.