JOB TRIP_#14 Intervista a Marianna Poletti

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Ciao Marianna ti chiedo gentilmente di presentarti e di raccontarmi della tua realtà lavorativa. Di cosa ti occupi?  Fai finta di star parlando con un bambino curioso piccolo esploratore alla ricerca del lavoro dei suoi sogni…Cosa gli racconteresti?

Sei anni fa, quando ero ancora una studentessa, ho fondato la mia azienda, Just Knock.

Mi ero appena laureata e, come tutti i giovani, ero piena di entusiasmo. Entro nel mondo del lavoro e inizio ad inviare candidature. Solo dopo ho scoperto che non è così semplice cercare e trovare lavoro mandando Curriculum perché lo fanno tutti ed è molto difficile emergere; la media di candidature che le aziende ricevono per ogni singolo annuncio raggiunge numeri elevati. 

Per questo motivo, creando una realtà come Just Knock, abbiamo pensato di aiutare i giovani a dimostrare realmente le proprie capacità in un modo differente: non mandando Curriculum, ma rispondendo a delle sfide che le aziende lanciano, facendo svolgere ai candidati una missione che rappresenti un’attività tipica del ruolo che andranno a ricoprire.

In sostanza, su Just Knock ci si candida inviando un progetto.

Un’altra cosa a cui abbiamo pensato creando questa realtà è quella di abbattere i pregiudizi; questo perché spesso, nel campo della selezione, emergono pregiudizi (università di provenienza, età, sesso, voto di laurea, etc.) che pregiudicano la scoperta di un potenziale candidato. Per questi motivi tutte le aziende iscritte sulla nostra piattaforma, valutano il candidato in forma anonima, prendendo in considerazione prima il progetto e solo dopo il CV.

Le aziende che si rivolgono a noi, portano la classica job description, che il mio team si occupa poi di trasformare in una sfida da risolvere o in un progetto da svolgere.

Quali sono stati gli eventi più significativi della tua carriera? Prova a ripercorrere la tua strada e a raccontarci cosa ti ha portato fino a qui…

Questa è una domanda che mi fanno abbastanza spesso, anche quando svolgo docenze universitarie.

Credo che alla fine le caratteristiche per poter riuscire con successo a creare qualcosa di nostro le abbiamo tutti; le più importanti, però, sono legate al mondo delle soft skills.

Se dovessi citarvene qualcuna partirei dalla passione e cioè l’idea di voler creare qualcosa che abbia un impatto sugli altri (ad esempio: voglio risolvere un problema, voglio migliorare qualcosa che già esiste). 

Bisogna partire da una passione, da un’esigenza, da un bisogno; è qui che si costruisce e alimenta la spinta propulsiva ad andare avanti e con ottimi risultati.

La seconda caratteristica fa riferimento all’essere pazienti; è fondamentale acquisire questa capacità: a volte si pensa di avere l’idea del secolo e di realizzarla in tempi rapidi ma, spesso, questi sono più lunghi del previsto. 

Infine, è importante sviluppare la perseveranza: qualità fondamentale sia per un imprenditore sia per un lavorare che si trova in un contesto aziendale.

La social reputation riveste un’importanza fondamentale nella ricerca del lavoro e nella costruzione di un network proficuo. Prova a metterti nei panni di un giovane: come riuscire a catturare l’attenzione del target scelto, attraverso il Personal Branding? Quali consigli possono risultare utili per sfruttare questo strumento?

Secondo me, il paradosso dei giovani è che si impiega tantissimo tempo sui Social ma più per occupare tempo che non per creare valore

Questo per dire che il concetto di Personal Branding non si lega tanto all’immagine quanto più al contenuto che si porta, quindi, per esempio, usare Instagram per mettere selfie è una scelta e va benissimo, ma bisogna essere consapevoli che questo non  porterà ad avere una reputation solida.

Bisogna usare i Social per condividere contenuto e per questo Linkedin sarà sempre di più da sfruttare: le persone sono lì per apprendere, ascoltare e condividere contenuti e questi aspetti lo contraddistinguono dagli altri Social.

Bisogna lavorare su Linkedin, aggiungere persone che condividono contenuti per noi interessanti, creando, in questo modo, un circolo vizioso positivo.

Per esempio: per promuovere Just Knock su Linkedin c’è voluto un po’ di tempo. All’inizio non avevo ben capito il suo utilizzo; sapevo fosse un importante strumento per raggiungere il mio target di riferimento, ma non avevo compreso le potenzialità.

Poi, grazie al master in Branding che ho frequentato presso il Politecnico di Milano, ho iniziato a lavorare molto sul brand di Just Knock, investendo subito sul marketing. Questo ha facilitato il tutto.

Siamo di fronte ad uno scenario in continua trasformazione senza tempo: secondo te, quali sono le opportunità che i giovani devono e possono cogliere da questi continui cambiamenti? Come riuscire a gestirli attivamente?

Questo è sicuramente un periodo difficile. Detto ciò bisogna essere pro-attivi e propositivi.

La prima grossa fortuna che hanno i giovani di oggi è il digitale, sia per trovare lavoro che per formarsi; quindi mentre si cerca lavoro è possibile continuare ad apprendere e imparare. Ci sono milioni di piattaforme di e-learning che consentono di riempire momenti in cui si alterna la ricerca del lavoro con la formazione.

Il secondo punto da prendere in considerazione è quello di trovare più strade; se una strada non funziona bisogna cambiarla.

Al di là di Just Knock, ci sono tante piattaforme che ti permettono di candidarti attraverso progetti o gaming.

Oltre a questo, un altro strumento molto importante è il network offerto da Linkedin: prima di candidarsi, bisognerebbe studiare l’azienda e inviare messaggi personalizzati a coloro che si occupano di quella selezione, spiegando perché si vuole lavorare proprio. Così facendo, le probabilità di riuscire a raggiungere il proprio obiettivo aumenteranno.

Adesso ti propongo di lasciare questa rubrica con un consiglio, in risposta a qualcosa che non ho avuto modo di chiederti, o un augurio per i giovani che si affacciano a questo mondo lavorativo in progress…

Non voglio essere banale ma credo davvero che a seconda di come noi approcciamo la vita, le cose ci tornano indietro; spesso nei momenti di difficoltà si nascondono delle opportunità per lavorare su noi stessi.

È importante cogliere i momenti non in modo passivo bensì attivo, accettando le sfide del momento, perché hanno sempre qualcosa da insegnarci. 

I giovani hanno bisogno di trovarsi, conoscersi e armarsi di coraggio e tanta positività, soprattutto in questo momento.

Leggi la precedente intervista di Job Trip a Ivan Ortenzi.
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