Benefit anche via app: felici e digitali

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Articolo di Sibilla di Palma per Affari & Finanza – La Repubblica

La prima edizione online del Forum organizzato da Edenred mette in luce il ruolo chiave dei nuovi pacchetti da sottoporre ai lavoratori con soluzioni all’avanguardia.

Mobilità condivisa, lavoro agile e architettura degli uffici da ripensare. La pandemia di coronavirus sta accelerando alcuni processi di cambiamento già in atto da diverso tempo nel mondo del lavoro, aprendo novi spazi per la crescita del welfare aziendale.

Quest’ultimo si stava già sviluppando da tempo nel nostro paese per una serie di ragioni, come le difficoltà dei conti pubblici che non permettono più di garantire servizi sociali per tutti, le agevolazioni fiscali per le aziende che mettono in atto misure in questo campo e la crescente sensibilità degli imprenditori verso benefit aggiuntivi alla retribuzione, che consentono di motivare maggiormente i dipendenti, migliorando così la produttività.

Del tema si è occupata la prima edizione digitale del Welfare Forum organizzato nei giorni scorsi da Edenred, società che opera nel mercato dei buoni pasto e nelle soluzioni di welfare aziendale. Dagli interventi è emersa la necessità per il mondo del lavoro di adeguarsi alla “nuova normalità” determinata dalla pandemia. A cominciare dall’attenzione verso soluzioni in grado di favorire un miglior work life balance e agevolare la gestione della genitorialità, che sono andate ad aggiungersi negli ultimi anni a quelle orientate all’acquisto di beni (alimentari e non), al mondo della salute e dell’istruzione.

Un insieme di possibilità attraverso le quali i lavoratori, ha spiegato Damien JOannes, direttore welfare di Edenred, <<vedono crescere il loro benessere, hanno un maggior equilibrio tra vita privata e professionale e usufruiscono di un sostegno al reddito reale e immediato>>. Per questo, è stata la sua indicazione <<occorre fare in modo che gli strumenti che offriamo a imprese e lavoratori siano in grado di rispondere in maniera immediata alle diverse esigenze>>.

Ad esempio, attraverso <<piattaforme e app che mettano a disposizione il credito welfare in tempo reale e ne permettano l’utilizzo in maniera semplice e intuitiva>>.

Sul tema del lavoro agile si è soffermata Elisabetta Castellotti, coe performance & reward di Ing Italia. La banca digitale ha infatti lanciato di recente un modello di smart working super flessibile che consente ai dipendenti di avere massima libertà di scelta nell’organizzare il proprio lavoro in base alle esigenze personali e professionali, oltre ad aver introdotto un importo mensile spendibile in servizi welfare e un contributo per l’acquisto di strumenti per rendere più confortevole il lavoro da casa. Nella convinzione che <<solo chi ha una vita felice in tutti gli ambiti, fisico, familiare, lavorativo e sociale, possa dare un contributo professionale efficace>> ha osservato Castellotti.

Proprio dal lavoro agile, secondo Luca Brusamolino, fondatore e ceo di Workitect, azienda di consulenza e progettazione di spazi di lavoro, potrebbe arrivare un impulso per ripensare il concetto classico di ufficio. Visto in futuro più come un luogo <<dove le persone si potranno incontrare, scambiare idee e collaborare. Di conseguenza avremo uffici più piccoli e più simili a coworking>>.

Claudio Petrocelli, amministratore delegato della società di ingegneria dei trasporti Movesion, ha evidenziato come questo scenario comporterà anche dei mutamenti nei piani di mobilità aziendale, accellerando l’evoluzione già in atto da tempo. In particolare con una diffusione su larga scala delle soluzioni di sharing mobility (mobilità condivisa): <<Nell’organizzazione del lavoro e nel benessere dei lavoratori il tema della mobilità è centrale, basti pensare a quanto incide il tempo trascorso nello spostamento casa-lavoro delle persone. Per questo motivo è importante che un’azienda sviluppi i piani mobilità dei suoi dipendenti, resi obbligatori dalla legge per quelle di grandi dimensioni, in maniera organica, sviluppando delle vere e proprie piattaforme che racchiudano tutti i servizi e mettendo al centro le esigenze delle persone.

Articolo di Sibilla di Palma per Affari & Finanza – La Repubblica

La prima edizione online del Forum organizzato da Edenred mette in luce il ruolo chiave dei nuovi pacchetti da sottoporre ai lavoratori con soluzioni all’avanguardia.

Mobilità condivisa, lavoro agile e architettura degli uffici da ripensare. La pandemia di coronavirus sta accelerando alcuni processi di cambiamento già in atto da diverso tempo nel mondo del lavoro, aprendo novi spazi per la crescita del welfare aziendale.

Quest’ultimo si stava già sviluppando da tempo nel nostro paese per una serie di ragioni, come le difficoltà dei conti pubblici che non permettono più di garantire servizi sociali per tutti, le agevolazioni fiscali per le aziende che mettono in atto misure in questo campo e la crescente sensibilità degli imprenditori verso benefit aggiuntivi alla retribuzione, che consentono di motivare maggiormente i dipendenti, migliorando così la produttività.

Del tema si è occupata la prima edizione digitale del Welfare Forum organizzato nei giorni scorsi da Edenred, società che opera nel mercato dei buoni pasto e nelle soluzioni di welfare aziendale. Dagli interventi è emersa la necessità per il mondo del lavoro di adeguarsi alla “nuova normalità” determinata dalla pandemia. A cominciare dall’attenzione verso soluzioni in grado di favorire un miglior work life balance e agevolare la gestione della genitorialità, che sono andate ad aggiungersi negli ultimi anni a quelle orientate all’acquisto di beni (alimentari e non), al mondo della salute e dell’istruzione.

Un insieme di possibilità attraverso le quali i lavoratori, ha spiegato Damien JOannes, direttore welfare di Edenred, <<vedono crescere il loro benessere, hanno un maggior equilibrio tra vita privata e professionale e usufruiscono di un sostegno al reddito reale e immediato>>. Per questo, è stata la sua indicazione <<occorre fare in modo che gli strumenti che offriamo a imprese e lavoratori siano in grado di rispondere in maniera immediata alle diverse esigenze>>.

Ad esempio, attraverso <<piattaforme e app che mettano a disposizione il credito welfare in tempo reale e ne permettano l’utilizzo in maniera semplice e intuitiva>>.

Sul tema del lavoro agile si è soffermata Elisabetta Castellotti, coe performance & reward di Ing Italia. La banca digitale ha infatti lanciato di recente un modello di smart working super flessibile che consente ai dipendenti di avere massima libertà di scelta nell’organizzare il proprio lavoro in base alle esigenze personali e professionali, oltre ad aver introdotto un importo mensile spendibile in servizi welfare e un contributo per l’acquisto di strumenti per rendere più confortevole il lavoro da casa. Nella convinzione che <<solo chi ha una vita felice in tutti gli ambiti, fisico, familiare, lavorativo e sociale, possa dare un contributo professionale efficace>> ha osservato Castellotti.

Proprio dal lavoro agile, secondo Luca Brusamolino, fondatore e ceo di Workitect, azienda di consulenza e progettazione di spazi di lavoro, potrebbe arrivare un impulso per ripensare il concetto classico di ufficio. Visto in futuro più come un luogo <<dove le persone si potranno incontrare, scambiare idee e collaborare. Di conseguenza avremo uffici più piccoli e più simili a coworking>>.

Claudio Petrocelli, amministratore delegato della società di ingegneria dei trasporti Movesion, ha evidenziato come questo scenario comporterà anche dei mutamenti nei piani di mobilità aziendale, accellerando l’evoluzione già in atto da tempo. In particolare con una diffusione su larga scala delle soluzioni di sharing mobility (mobilità condivisa): <<Nell’organizzazione del lavoro e nel benessere dei lavoratori il tema della mobilità è centrale, basti pensare a quanto incide il tempo trascorso nello spostamento casa-lavoro delle persone. Per questo motivo è importante che un’azienda sviluppi i piani mobilità dei suoi dipendenti, resi obbligatori dalla legge per quelle di grandi dimensioni, in maniera organica, sviluppando delle vere e proprie piattaforme che racchiudano tutti i servizi e mettendo al centro le esigenze delle persone.

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