Come cambia il mondo del lavoro, soluzioni e prospettive

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Il mondo del lavoro sta cambiando molto rapidamente. Le organizzazioni si adattano o tentano di farlo. Le persone all’interno delle organizzazioni si adeguano non senza difficoltà.

Lo smart working, o lavoro agile, è diventato sempre più rilevante nel contesto del mondo del lavoro moderno. La crescente adozione di nuove tecnologie e la necessità di adattarsi a scenari imprevisti, – come la pandemia -, hanno spinto molte aziende a esplorare nuovi modelli di lavoro, sia in termini di processi che di strumenti.

Una ricerca del McKinsey Global Institute fornisce uno spaccato delle tendenze delle organizzazioni sia pre-pandemia che immediatamente successive. L’analisi è stata condotta su 2.000 attività lavorative per circa 800 tipi di ruolo in nove paesi (di cui 4 in Europa), fornendo un quadro dettagliato delle dinamiche di questo cambiamento.

Da un parte emerge che molte attività possono essere svolte in modo efficace in modalità remota, ma questo è scontato. Quello che invece rappresenta il pensiero più profondo è il bisogno di saper (e poter) individuare quelle che sono le attività che meglio si prestano al lavoro da remoto e in che proporzione. L’adozione di modelli ABW (Activity Based Working) ha portato a una riconsiderazione dei modelli tradizionali di lavoro basati sull’ufficio e ha aperto la strada a nuove opportunità e sfide e, probabilmente, ad un ulteriore cambiamento.

La varietà di attività che possono essere adattate al lavoro remoto è ampia dalle riunioni collaborative alla gestione di progetti complessi, la tecnologia si è dimostrata essere un catalizzatore fondamentale per facilitare la transizione verso modelli di lavoro più flessibili. 

Tuttavia, il lavoro da remoto non è per tutti!

Ci sono ruoli e compiti che richiedono interazioni faccia a faccia o presidio fisico e che non possono beneficiare di un modello ibrido, combinando lavoro in presenza e remoto. Ancora oggi è difficile pensare a modelli di smart factory nel senso più ampio di flessibilità lavorativa, anche se si stanno compiendo importanti passi avanti anche nel settore industriale.

Il modello consulenziale adottato da Workitect per supportare le aziende nella transizione  verso modelli di flessibilità organizzativa si basa sulla valutazione delle attività con metodologia ABW, consentendo non solo di individuare le caratteristiche e le modalità con cui ogni ruolo in azienda può lavorare da remoto, ma anche – e soprattutto –  di capire come le singole direzioni organizzative possono applicare il lavoro da remoto all’interno del proprio perimetro di attività, differenziandone le modalità.

Un altro aspetto interessante della ricerca riguarda limpatto dello smart working sulla soddisfazione dei dipendenti e sulla loro produttività. Se implementato correttamente, lo smart working può migliorare il benessere dei dipendenti e la loro capacità di bilanciare vita professionale e privata.
Inoltre, contribuisce alla sostenibilità ambientale e risponde al purpose delle persone (che oggi è sempre più importante). In sintesi, oltre ad essere un driver di crescita e di innovazione, è anche un acceleratore di engagement e talent attraction per le nuove generazioni sempre più attente a valori e comportamenti sostenibili. Ed è qui che bisogna intervenire adottando una metodologia data-driven che misuri gli impatti del lavoro agile nelle organizzazioni (HR analytics) e sulle persone (Welfare e mobility).

D’altro canto, è indispensabile gestire attentamente le sfide legate all’isolamento e garantire che i dipendenti mantengano un collegamento significativo con il team e l’azienda. Questo è l’aspetto che rappresenta, e rappresenterà sempre di più in futuro, la vera sfida delle organizzazioni. 

Come posso rendere il luogo di lavoro efficace, piacevole e produttivo per le persone? Una domanda alla quale è necessario rispondere attraverso un’analisi puntuale dell’utilizzo degli spazi e del comportamento delle persone, in modo da poter “disegnare” uno spazio adeguato, coerente e in linea con i bisogni dell’organizzazione e delle persone.

In Workitect ci poniamo, quotidianamente, come obiettivo rispondere a questo quesito attraverso l’applicazione di una metodologia che rende sinergica l’aspetto di analisi con quello di progettazione. Da sempre siamo convinti che non si possa progettare uno spazio senza prima aver osservato quali siano le attività delle persone e compreso con quali modalità vengano svolti. L’analisi organizzativa ci consente di fornire ai senior leader delle organizzazioni tutte le informazioni necessarie per poter prendere delle decisioni con un approccio oggettivo (e speso sfatando bias sul comportamento e sui bisogno dell’azienda e delle persone). Se è vero che il 96% delle organizzazioni applica un modello di smart working, non è altrettanto vero che tale modello consideri gli spazi come elemento essenziale del cambiamento ed innovazione.

Il nostro team di lavoro è convinto che l’obiettivo sia realizzare spazi che aumentino l’efficienza dei processi di lavoro e che allo stesso tempo consentano alle persone di vivere di più e meglio i propri uffici.

In conclusione, il futuro dello smart working consiste nell’equilibrare l’efficienza operativa con il benessere dei dipendenti. La flessibilità (persone) e l’adattabilità (organizzazioni) diventano quindi elementi chiave, supportati dagli spazi di lavoro, per essere leader in un contesto lavorativo in costante cambiamento.

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