FAQ Decreto trasparenza e Smart Working: rispondiamo alle vostre domande

Indice dei contenuti

L’ultimo webinar organizzato da noi e tenuto dall’avvocato Sergio Alberto Codella sul Decreto trasparenza ha suscitato un notevole interesse. In questa FAQ l’avvocato risponde ad alcune tra le domande più richieste durante il webinar.

1. SMARTWORKING E CONTRATTI INDIVIDUALI

Quanto tempo abbiamo per adeguarci alle normative?

Gli ultimi provvedimenti normativi hanno prorogato fino al 31 dicembre 2022 la possibilità di “evitare” la sottoscrizione di contratti individuali di smart working e, quindi, solo dal 1° gennaio 2023, sarà di nuovo necessario stipulare gli accordi scritti di lavoro agile. Molte aziende, però, stanno comunque già perfezionando le intese.

Per quanto riguarda il cd. “decreto trasparenza” fin dallo scorso 13 agosto è già necessario stipulare accordi individuali di lavoro che siano aderenti alla disciplina prevista in tema di analitica informativa dei diritti dei lavoratori. Tutto questo ha portato non poche difficoltà per i datori di lavoro che stanno lavorando in continua “emergenza”.

2. ADEGUAMENTO DEI CONTRATTI INDIVIDUALI

Vale solo per i neoassunti o vanno adeguati anche i dipendenti già in forza?

Per i neoassunti è necessario essere fin da subito aderenti a quanto previsto dalla normativa, ma anche i dipendenti già in forza hanno diritto a richiedere una adeguata informativa al proprio datore di lavoro che avrà 60 giorni di tempo per ottemperare alla istanza. I casi di mancata o intempestiva informativa ai propri dipendenti sono “puniti” con sanzioni anche piuttosto significative.    

3. TRASFORMAZIONE CONTRATTO DI LAVORO

La trasformazione di un contratto di lavoro da tempo determinato (antecedente alla riforma) a tempo indeterminato, va considerato come un nuovo contratto e quindi adeguato alle nuove normative?

La questione è piuttosto delicata. Non trattandosi di “neoassunzione”, ma di semplice trasformazione di un rapporto già in essere potrebbe non essere necessario, ma sarebbe comunque opportuno fornire la detta informativa. 

4. DOPPIO LAVORO

Occorre informare i lavoratori nell’informativa in caso di un rapporto già instaurato con un precedente datore di lavoro? Oppure è un‘informazione che possiamo considerare nota?

Anche nel caso in cui un lavoratore presti già la propria attività per un altro datore di lavoro, sarà comunque necessario che il “secondo” datore offra una “propria” informativa per almeno due ordini di ragioni: la prima è che il “precedente” datore di lavoro potrebbe non avere fornito la detta informativa; la seconda (e più importante) è che i datori di lavoro potrebbero avere una diversa contrattazione collettiva applicabile e, quindi, le “regole” potrebbero essere molto divergenti tra di loro.

5. CONSEGNA INFORMATIVA AL LAVORATORE

Come si prova la consegna dell’informativa? Si può sostituire il cartaceo con pratiche digitali da firmare e conservare digitalmente?

La prova della “consegna” può sicuramente avvenire con modalità tradizionali e, cioè, con la classica firma per “presa visione”. Sono altresì ammissibili modalità di consegna elettronica che siano sufficienti a provarne la ricezione. E’ necessario conservare il tutto per cinque anni dalla cessazione del relativo rapporto di lavoro.  

Ti sei perso il webinar? Lo trovi qui

Categorie

Iscriviti alla newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi ogni mese le notizie e gli aggiornamenti più interessanti.

Scarica le nostre guide gratuite
Desk Sharing
Desk sharing significa letteralmente condivisione
della scrivania
.
Si tratta di un’organizzazione delle postazioni dell’ufficio non più basata sull’assegnazione delle singole scrivanie, bensì sulla loro condivisione.
Clean Desk Policy
Si tratta di una direttiva promossa dall’azienda che regola il modo in cui le persone devono lasciare la postazione di lavoro una volta concluse le attività e come devono gestire i documenti, i file e, in generale, i dati sensibili.