JOB TRIP_#29 Intervista a Luca Limongelli

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Ci descrivi la tua realtà lavorativa?
Lavoro in AlmaLaurea srl, la società di proprietà del Consorzio Almalaurea che si occupa di
servizi per il lavoro. Eroghiamo servizi per agevolare l’incontro fra domanda e offerta di
lavoro qualificato, il nostro impegno è rivolto alla valorizzazione dei giovani laureati, al fine di
favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro, con l’intento di aiutare anche la crescita
delle stesse aziende e, più in generale, di dare un contributo attivo al “sistema paese”.
Siamo controllati dal Consorzio AlmaLaurea, che nasce con l’obiettivo di valutare le
performance di studio e gli sbocchi lavorativi dei laureati.

Il Consorzio rappresenta 80 atenei italiani, il che permette di effettuare indagini focalizzate e la raccolta di dati di CV. Dal Consorzio, dunque, ereditiamo la banca dati dei cv dei laureati che si aggiorna ogni
anno del 90% di coloro che si laureano in Italia. Grazie a questo prezioso database
realizziamo servizi per far incontrare aziende e laureati e mettiamo a disposizione delle
imprese servizi specifici di Digital Recruiting, Employer Branding e Selezione del personale.


Di cosa ti occupi in AlmaLaurea?
All’interno di questo contesto sono il Responsabile Commerciale e Marketing. Mi occupo di
coordinare le azioni di relazione con le aziende e di far conoscere noi e i nostri servizi a
aziende, enti formativi e liberi professionisti, ognuno dei quali può promuovere le proprie
opportunità tramite le varie opzioni che mettiamo a loro disposizione.
Lavorare in AlmaLaurea mi rende orgoglioso perché siamo una realtà al servizio dei
neolaureati, delle imprese e del Paese.

Negli anni abbiamo sperimentato tante novità per connettere i giovani con le aziende, ma non ci fermiamo mai: ogni anno introduciamo novità per migliorare quello che facciamo.

In questo momento storico in cui la ricerca del lavoro è sempre più difficile, quali
pensi possano essere le azioni che i giovani possono intraprendere per iniziare una
carriera lavorativa?

Penso che da una parte un giovane deve cercare il più possibile di analizzare quali sono le
sue motivazioni, interessi e sogni e dall’altra parte informarsi per orientarsi al meglio. Mai
come oggi sono disponibili davvero tantissimi modi per raccogliere informazioni,
testimonianze, dati, e il web aiuta tantissimo chi sa cercare.
Ma non si deve pensare solo “online”, anche una conversazione con una persona che ha
fatto un determinato percorso può essere un modo per analizzare le proprie motivazione
verso un certo tipo di lavoro. Seminari, conferenze, programmi di mentorship sono possibili
occasioni per conoscere direttamente chi è occupato dell’ambito che si desidera
raggiungere.


Una volta chiarite le idee, l’imperativo è formarsi, che sarà in ogni caso una costante per
tutto il percorso di carriera. Si può investire in percorsi formativi ma si trovano anche
opportunità online, gratuite e di qualità. È un modo per acquisire competenze e arricchire il
proprio curriculum.


Per formarsi sul campo sono davvero utili i tirocini, i dati occupazionali AlmaLaurea dicono
che è ancora meglio se svolti durante gli studi, perché aumentano notevolmente le
possibilità di lavorare nel campo desiderato. Inoltre aiutano ad avere un’idea di cosa
comporta quel lavoro e se si tratta di una scelta che fa al proprio caso, ma servono anche ad apprendere skill e a sperimentarsi sul campo. Ovviamente è bene individuare un ente
ospitante serio e il momento del colloquio è fondamentale per capirlo. Può capitare,
comunque di non essere fortunati con l’esperienza di stage ma ogni situazione è fonte di
apprendimento, si impara anche da quelle non positive.


Ultimo spunto che mi sento di dare sono le esperienze di volontariato: un’esperienza presso
organizzazioni non profit, oltre a dare un aiuto concreto alla comunità, può offrire
l’opportunità di acquisire esperienze, allenare le tanto citate “soft-skill” e ampliare la propria
rete di contatti.


Te la sentiresti di dare un consiglio a giovani che hanno da poco iniziato il loro
percorso professionale?

Seguite i vostri interessi, buttatevi senza paura in esperienze, sia che si tratti di percorsi
“convenzionali” sia che si tratti di strade che non garantiscono sicurezza. Non partire
pensando: “Mi devo rassegnare, sono solo sogni. Bisogna fare i conti con la realtà”.


Soprattutto nei primi periodi post-studi è più facile sperimentare, l’importante è sempre
pensare a un piano B per avere una strada alternativa se non si riuscisse a conseguire
l’obiettivo primario. Mi viene in mente un’intervista al prof. Barbero, lo storico diventato
famoso per la sua innata capacità di raccontare la sua disciplina. Il prof. si metteva nei
panni di un giovane che sogna di fare lo storico di professione. Sottolineava che bisogna
avere consapevolezza che non basta conseguire un dottorato di ricerca, che già di per sè ha
un accesso ristretto, ci sono tanti passi per arrivare alla meta, che non è affatto scontata.


Dunque, anche se le opportunità professionali non sono molte, se questo è il sogno e allo
stesso tempo se si ritiene appagante anche l’insegnamento nelle scuole, vale la pena
perseguire la strada dello storico. Se non dovesse andare in porto il primo obiettivo, ci sono
possibilità concrete di fare l’insegnante nelle scuole, almeno per i prossimi anni, se si ha la
passione di trasmettere la disciplina e formare i giovani.

Insomma, per concludere, perseguite i vostri interessi e analizzate tutti gli scenari!

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