Lo Smart Working comincia dall’Ufficio

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Lo Smart Working comincia dall’ufficio è il titolo un po’ provocatorio del libro scritto da Luca Brusamolino che affronta il tema dell’evoluzione del workplace e del suo nuovo ruolo nel cosiddetto modello ibrido.

Chi ha detto che per lavorare in modo “smart” occorra essere a casa, seduti sul divano?

È vero che in questi ultimi due anni, complice il Coronavirus, il contesto è notevolmente cambiato e la spinta al lavoro da remoto ha, da una parte, slegato una volta per tutte il binomio tra luogo e prestazione e, dall’altra, aperto a nuovi scenari sugli spazi di lavoro, i quali “da semplici contenitori di sedie e scrivanie, si trasformano in luoghi attrattivi di incontro adatti alle necessità dei nuovi modi di lavorare”.

Il ruolo dell’ufficio è diventato strumento centrale per l’employee experience e, quindi, questione sempre cara ai responsabili delle risorse umane; è da questa riflessione che parte l’autore ed è per questo motivo che il testo trova la sua collocazione ideale nella collana HR Innobation a cura di AIDP ed edita da FrancoAngeli.

nella prima parte del volume si affronta l’evoluzione storica del modello di layout del workplace, partendo dall’ufficio chiuso fino alla scrivania condivisa, tipica dell’activity based working, senza tralasciare la diffusione dei coworking come “terza via” alla diatriba tra casa e ufficio.

Importante è anche il contributo della ricercatrice Luisa Errichiello del CNR sull’impatto che il luogo fisico ha nei confronti della produttività e, allo stesso tempo, del benessere dei lavoratori: “Nell’ufficio, attraverso le interazioni sociali, il lavoratore non solo trasferisce agli altri il proprio concetto di sé, ovvero le proprie competenze, valori, ideali, ma lo rafforza nel tempo, con effetti positivi sulla propria soddisfazione, benessere psichico, senso di appartenenza e identificazione con la propria azienda“.

La seconda parte, invece, offre un puntuale manuale operativo dove viene condiviso l’approccio metodologico testato sul campo da Workitect, la società di consulenza e progettazione uffici fondata dall’autore; il tutto è impreziosito da interviste a HR Manager e casi studio.

Citando la prefazione del Professor Luca Solari: “Non è solo un libro per practitioner, ma nemmeno un testo accademico. È semplicemente quel libro che mancava a un decisore che oggi riflette su come definire gli uffici della sua organizzazione nel futuro”.

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Luca Brusamolino
Co-founder di Workitect e smart working expert. Dal 2016 si occupa di consulenza alle aziende nei processi di workplace change e nell’introduzione dello smart working. Docente di Master di Secondo Livello in HR c/o LUM, tiene seminari presso diverse Università italiane.
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Luca Brusamolino
Co-founder di Workitect e smart working expert. Dal 2016 si occupa di consulenza alle aziende nei processi di workplace change e nell’introduzione dello smart working. Docente di Master di Secondo Livello in HR c/o LUM, tiene seminari presso diverse Università italiane.
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Desk sharing significa letteralmente condivisione
della scrivania
.
Si tratta di un’organizzazione delle postazioni dell’ufficio non più basata sull’assegnazione delle singole scrivanie, bensì sulla loro condivisione.
Clean Desk Policy
Si tratta di una direttiva promossa dall’azienda che regola il modo in cui le persone devono lasciare la postazione di lavoro una volta concluse le attività e come devono gestire i documenti, i file e, in generale, i dati sensibili.

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