La psicologia che studia i lavoratori e le organizzazioni, mediante l’integrazione tra ricerca scientifica e pratica professionale, si sta interrogando su come garantire un lavoro dignitoso alle persone tra contesti di grande trasformazione e nuove sfide. La disciplina della psicologia del lavoro, infatti, si sta rapidamente modificando per rispondere alle nuove esigenze di lavoratori e organizzazioni. Basterebbe guardare qualche manuale più recente per trovare argomenti inattesi fino a qualche decennio fa.
Ma quando è utile l’intervento di uno psicologo in azienda?
Le principali mansioni dello psicologo del lavoro
Prima di capire quando è utile, bisognerebbe sapere innanzitutto cosa fa davvero uno psicologo del lavoro. Le principali mansioni, sempre inerenti alle risorse umane, a partire dalla loro acquisizione fino alla risoluzione dei problemi, sono:
- elaborazioni di specifici profili professionali nel processo di selezione e valutazione;
- valutazione del personale post-reclutamento;
- attività di counseling, orientamento professionale e consulenza per il lavoro e per la carriera;
- analisi delle competenze dei dipendenti e rapporto tra capacità dimostrate e quelle richieste;
- miglioramento del clima organizzativo, della soddisfazione e della qualità della vita in ufficio;
- valutazione e promozione della performance delle diverse figure professionali;
- motivazione dei dipendenti;
- promozione del benessere individuale e organizzativo;
- gestione di problemi di comunicazione interna, di conflitti o crisi;
- formazione su competenze trasversali o coaching aziendale;
- supporto alla leadership.
Quando serve lo psicologo del lavoro?
E allora, quando serve davvero uno specialista che abbia come priorità il benessere dei dipendenti? Sicuramente quando i dipendenti sono in difficoltà. È qui che può entrare in gioco il ruolo dello psicologo che supporta le persone attraverso consulenze individuali o veri e propri piani di promozione del benessere. Per la verità, interventi di questo tipo sono preziosi anche in assenza di problemi evidenti. Attraverso, infatti, l’incontro con la psicologia, i lavoratori possono migliorare la propria soddisfazione e il proprio benessere, consentendo all’azienda di essere anche più produttiva.
Dunque, è importante ricordare che, qualunque siano gli obiettivi per il business, senza prendersi cura del benessere mentale di ogni lavoratore raggiungere il benessere aziendale ambìto è più difficile. Per questo, alla domanda “quando serve uno psicologo del lavoro”, potremmo probabilmente rispondere “sempre”.
I vantaggi nell’avere uno psicologo in azienda
Il vantaggio di avere una figura come lo psicologo aziendale, un vero e proprio specialista a sostegno del benessere del dipendente e dell’organizzazione, può essere enorme per il contesto così complesso in cui ci troviamo.
La presenza di uno psicologo porta benefici sia ai singoli che all’intera organizzazione. Ad esempio:
- migliora le skill personali di ogni individuo;
- fornisce ai singoli supporto nel coltivare il proprio benessere individuale;
- favorisce un clima disteso negli uffici;
- facilita l’interscambio di feedback tra i team.
Le potenzialità della psicologia del lavoro
Già verso la metà degli anni Ottanta, soprattutto negli Stati Uniti, la psicologia è entrata nelle aziende con il coaching psicologico, attraverso figure che aiutassero a raggiungere gli obiettivi prefissati supportando le persone a realizzare il proprio potenziale. In Italia, invece, abbiamo dovuto aspettare altro tempo per portare la psicologia all’interno delle imprese e, inizialmente, solo per i programmi di formazione e per i processi di selezione e ricerca del personale.
Eppure, nel corso degli anni l’esperienza ci ha dimostrato tutte quelle che possono essere le potenzialità della psicologia del lavoro. Ad esempio:
- capire come le persone possano lavorare meglio instaurando relazioni significative nei contesti di lavoro;
- proporre soluzioni per accrescere sia l’autonomia e le capacità decisionali dei lavoratori sia il buon funzionamento dei sistemi socio-tecnici;
- affrontare con più efficacia le crescenti differenze e le diversità dei lavoratori;
- influenzare le scelte organizzative per incrementare resilienza, sicurezza e benessere collettivo.
Investire nel benessere individuale e organizzativo
Investire risorse economiche per trovare uno psicologo per l’azienda vuol dire investire nel futuro e nel successo della stessa. Tutti gli psicologi sosterrebbero che le emozioni positive predispongono in modo naturale alla cooperazione e all’onestà. Si riscontra che nelle aziende in cui il benessere organizzativo diventa la priorità c’è un maggior numero di talenti attratti e mantenuti.
Oltretutto, oggi come oggi, per attivare un servizio di psicologia in azienda, non servono presenza costante del professionista o spazi fisici adibiti allo scopo. Grazie alla comunicazione online è possibile fornire un servizio di qualità anche senza lasciare il proprio ufficio. L’intento di OFFLine è proprio questo: supportare i lavoratori tramite colloqui online individuali o di gruppo.
Molto spesso, chi dirige il business non può comprendere fino in fondo l’esperienza quotidiana dei propri collaboratori ma, con il supporto di un esperto, si potranno valutare le esigenze dell’organizzazione secondo un punto di vista diverso e più obiettivo.
Un solo dipendente appagato può fare la differenza. Così come un sasso lanciato nel lago, l’effetto positivo su di lui si espande a macchia d’olio e il benessere diventa collettivo. La qualità dell’equilibrio psicofisico ha inesorabilmente ripercussioni sull’ambiente di lavoro; perciò la coltivazione della soddisfazione nei luoghi di lavoro non è e non deve essere un’utopia.