Quanto costano all’ambiente le nostre vacanze?

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Il 2 agosto è il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra. Stiamo parlando della data in cui l’umanità avrà consumato già le risorse del 2023 che il pianeta è in grado di rigenerare in un anno intero e inizierà a indebitarsi sottraendo le risorse degli ecosistemi alle generazioni future. Nel 2022 eravamo arrivati il 28 luglio al “Earth Overshoot Day”, ma cambia poco. Per fare un paragone, nel 1971 c’eravamo arrivati al 25 dicembre e da allora ogni anno la soglia è stata varcata un po’ prima, salvo qualche eccezione come nel 2020 causa del lockdown o nel 1980 per il razionamento energetico in seguito allo shock petrolifero.

Il significato dell’Earth Overshoot Day è che, superato questo giorno, la Terra vive in deficit: servirebbero 1,75 pianeti per soddisfare i consumi di tutta la popolazione mondiale in modo sostenibile. Ovviamente il “debito ecologico” varia da paese a paese, quindi se tutti vivessimo come nelle economie avanzate – Italia, Regno Unito o Stati Uniti – l’overshoot day sarebbe addirittura a metà maggio.

Il calcolo dell’Earth Overshoot Day è a cura dall’associazione no profit Global Footprint Network e, al di là delle semplificazioni necessarie quando si lavora su enormi dati aggregati, lo scopo è ricordare che le risorse su questo pianeta non sono infinite.

Da notare, peraltro, l’impatto del digitale sulle emissioni globali, sempre più grande. Si stima infatti che le emissioni globali immesse nell’ambiente virtuale (server, cloud, ecc) raggiungeranno l’8,5% del totale in un paio di anni.

E qui veniamo a noi che dobbiamo andare in ferie con tutto quello che comporta il piacere estivo:  voli aerei, navi da crociera, il costume da bagno fast fashion o l’insalata di avocado. Volare produce 285 grammi di CO2 per ogni passeggero (una media su volo continentale, dati Il Sole 24 Ore) per ogni chilometro percorso, in confronto un’auto ne produce 42.

Il settore crocieristico è uno delle attività più inquinanti in assoluto. Quando la nave attracca in porto, emette in atmosfera più CO2 di tutto il traffico automobilistico della città dove è arrivata. Sulla moda fast fashion c’è poco da aggiungere, stiamo parlando della seconda attività umana per emissioni climalteranti dopo la raffinazione del petrolio! Infine sull’avocado, il frutto estivo è tra le cause di deforestazione dell’Amazzonia.

Consumo, socializzazione, natura e spazi pubblici.

Insomma, dopo un anno di lavoro ci aspettano delle meritate vacanze ma dobbiamo ripensare la relazione tra consumo, socializzazione, natura e spazi pubblici. È abbastanza chiaro che i nostri comportamenti da soli sono ininfluenti quando ci sono 8 miliardi di persone sulla Terra da sfamare, Paesi come India e Cina che insieme inquinano quanto metà dell’umanità, o compagnie petrolifere che emettono CO2 quanto uno stato europeo. 

Ma uno dei motivi per cui è difficile chiedere a indiani e cinesi di inquinare meno è proprio perché per emissioni pro-capite noi occidentali siamo in difetto. Con i nostri voli low-cost, la motorizzazione forzata, l’aria condizionata in ogni locale privato, pubblico e commerciale, le bistecche di manzo, l’iper-connessione digitale, l’armadio pieno di vestiti da una stagione e via…

Abbiamo impostato il sistema in una modalità di sovrasfruttamento tale da creare una crisi climatica. Una crisi che stiamo pagando tutti, ogni giorno. 

Buone vacanze a tutti, ma ricordiamoci che c’è da sanare il debito ecologico e risparmiare risorse prima che il sistema collassi. 

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Francesco Sani
Giornalista Pubblicista laureato in Sociologia all'Università di Firenze. È Direttore della rivista Firenze Urban Lifestyle e collabora con altri magazine e blog su temi attinenti Cultura, Ambiente e Società. Scrive e ha scritto per L'Espresso, Il Fatto Quotidiano, Smart Working Magazine e Artribune.
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Francesco Sani
Giornalista Pubblicista laureato in Sociologia all'Università di Firenze. È Direttore della rivista Firenze Urban Lifestyle e collabora con altri magazine e blog su temi attinenti Cultura, Ambiente e Società. Scrive e ha scritto per L'Espresso, Il Fatto Quotidiano, Smart Working Magazine e Artribune.
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