Smart Working: perché è importante parlare di “norme”

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Quando mi è stato proposto di occuparmi di “norme” in materia di lavoro (e di smart working) all’interno dello spazio (virtuale) di Off ne sono rimasto entusiasta e ciò fondamentalmente per due ordini di ragioni.

L’Agorà virtuale dei siti internet 

Il primo è che sono sempre stato convinto che le “norme” non siano mai state e non debbano essere locuzioni demandate ai soli tecnici specializzati della materia. Le norme possono essere oggetto di interesse e di dibattito da parte di tutti e il rispetto delle stesse passa non tanto e non solo attraverso apparati sanzionatori rigidi, ma con la sensibilizzazione e la condivisione in quanto comunità. Ben vengano quindi luoghi in cui si possa discutere di aspetti normativi.

Per questo, mi sembra assolutamente coerente che il “luogo” prescelto sia, oggi, un luogo immateriale e virtuale come può essere un sito internet che, pensandoci bene, può svolgere le funzioni che, nell’antica Grecia, erano adempiute nell’agorà. 

Se infatti l’agorà greca era il luogo che rappresentava meglio di ogni altro il concetto democratico di confronto e di discussione dove i cittadini discutevano anche di “leggi”, mi auguro che oggi spazi, anche solo virtuali, come questo possano essere un luogo di arricchimento reciproco dove poter approfondire tematiche che, in realtà, sono molto più vicine a ciascuno di noi rispetto a ciò che si pensa.

Di rivoluzione e Smart Working 

Prendiamo proprio lo smart working come esempio. Adesso non si fa che parlare di lavoro agile ma non tanto per trovare soluzioni a problemi (o per migliorare le cose), ma solamente per stupire con decisioni sempre più originali su una tematica che oggi è di “moda”.

Ecco, questa non vorrebbe essere una rubrica per stupire, quanto piuttosto un luogo per convincere che lo smart working possa essere un’opportunità per le aziende e per i lavoratori, avendo a mente che – come tutti i nuovi percorsi da intraprendere – non è tutto facile, che ci vuole misura, moderazione e prudenza per cambiare veramente le cose.

La vera rivoluzione del mondo del lavoro si può fare anche (ma non solo) con il lavoro agile. Tuttavia – come ogni novità – i modelli vanno studiati, implementati, corretti e perfezionati e soprattutto vanno valutati alla luce del rispetto delle regole a tutela delle imprese, dei lavoratori, dei sindacati e dei cittadini.

Soprattutto sotto un profilo normativo, vedo spesso soluzioni adottate su principi giuridici traballanti e al contempo, altrettanto frequentemente viene chiesto a noi giuslavoristi ed al mondo HR di “garantire” modelli “blindati” che, ovviamente, sono ciò che di più lontano esiste nel mondo del lavoro (e chi lo conosce approfonditamente lo sa bene).

Allora questa nuova “agorà” virtuale vuole essere un luogo di scambio dove ci si possa permettere anche di sbagliare, con la speranza che ci sia qualcuno che ti aiuti a correggere l’errore.

Credo che mai come in quest’epoca di incertezza sia giusto confrontarsi e scambiare il proprio punto di vista “normativo”: dobbiamo cercare di trovare nuove rotte di navigazione poiché quelle che avevamo fino ad oggi usato non possano andare più bene.

Il mondo del lavoro e la necessità di confrontarci con la crisi determinano la necessità di soluzioni innovative, ma sempre doverosamente fondate sull’approfondimento e sull’analisi legislativa. 

Quindi, benvenuti!

E consentitemi, adesso, di passare al secondo ordine di ragioni per cui sono molto contento di curare questa rubrica (di tutti). Quando durante una telefonata (scusatemi adesso si dice una “call”) gli amici Luca Brusamolino e Simone Casella mi hanno chiesto di parlare di “norme” mi è venuto in mente che l’etimologia della parola italiana “normale è da ricondursi al latino “norma” che è un sostantivo che indica il termine della “squadra” (per fare gli angoli) detta anche “regola”. 

Quindi il concetto di “normale” richiama in sé qualcosa di regolare che è ciò di cui abbiamo bisogno, tutti, soprattutto in questa fase.

Ecco, in mezzo (perché non se siamo ancora usciti!) alla tempesta del Covid 19 e alle alluvioni normative che ne sono conseguite, soprattutto nel mondo del lavoro, trovo che sia un’ottima occasione quella di parlare di “norme” in modo “normale” e ciò al fine di affrontare le difficoltà interpretative e implementative della legislazione del lavoro e, nella sostanza, per trovare soluzioni operative che possano aiutarci ad utilizzare nuove bussole nel mondo HR. Questo è lo spirito di questo spazio e chiunque decida di sposare tali principi sarà il benvenuto.

Picture of Sergio Alberto Codella
Sergio Alberto Codella
Avvocato da sempre interessato al diritto del lavoro, della previdenza sociale e sindacale. Da circa vent’anni svolge attività di natura giudiziale e consulenziale in favore di società e manager. É segretario generale della AIDR Associazione Italian Digital Revolution.
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Sergio Alberto Codella
Avvocato da sempre interessato al diritto del lavoro, della previdenza sociale e sindacale. Da circa vent’anni svolge attività di natura giudiziale e consulenziale in favore di società e manager. É segretario generale della AIDR Associazione Italian Digital Revolution.
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