Yoga in azienda tra benefici e opportunità. Intervista a Cristina Simone

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Praticare esercizio fisico contribuisce a mantenere uno stile di vita sano e ha risvolti positivi anche sul lavoro. Per questo motivo sempre più organizzazioni decidono di offrire ai propri dipendenti l’accesso gratuito a pratiche sportive, come lo yoga in azienda.

Abbiamo rivolto alcune domande a Cristina Simone, consulente, formatrice e da alcuni anni anche docente di yoga.

Yoga in azienda

1) Raccontaci chi sei e di cosa ti occupi

Mi divido tra il tappetino del mouse e quello dello yoga. Il mio lavoro è incentrato sul digital marketing e sono una consulente dal 2010. Però il mio piano B (perché bisogna sempre avere un piano B) è legato allo yoga.

Dopo aver praticato yoga come alunna, nel 2017 ho seguito una scuola di formazione che mi ha permesso di ottenere la certificazione internazionale 500 ryt (registered yoga teacher).

Oggi sono una insegnante di yoga e meditazione. Sono, anche, una studiosa di mudra ovvero gesti che si fanno con le mani e le dita e che agiscono su corpo, spirito e anima e influenzano positivamente i nostri pensieri e sentimenti.

Inoltre, organizzo/avo, prima del Covid, retreat di yoga e meditazione immersi nella natura della mia terra di origine la Ciociaria, nel Lazio.

Nell’ultimo anno e mezzo ho “rivoluzionato” la mia attività come insegnante: prima del 2020 era totalmente offline, mentre oggi in videoconferenza.

2) Cosa ti ha spinta a decidere di diventare insegnante di yoga?

Ho iniziato il mio percorso da alunna e ho sperimentato su me stessa i benefici dello yoga.

Lavoro in un settore, quello del digital, molto frenetico e in continua evoluzione. Inoltre, conosco e frequento le realtà aziendali da oltre 14 anni, praticamente da quando ho iniziato a lavorare, prima come dipendente e poi come consulente. So quali sono i ritmi e quanto siano spesso stressanti e demanding i contesti organizzativi.

Così, quando sono diventata insegnante di yoga, mi è venuto naturale pensare ad un percorso rivolto alle aziende, per aiutare dipendenti e collaboratori a (ri)trovare il loro benessere personale e aziendale.

Dopo la pratica yoga, vedo il cambiamento sul volto e sul corpo delle persone: appaiono più rilasate, cadono le tensioni e le rigidità e respirano meglio. Riuscire a donare un po’ di benessere alle persone, fa stare meglio anche me.

3) Come si organizza una lezione di yoga in azienda, servono strumenti particolari?

Ci sono tantissimi stili e pratiche di yoga che variano in base all’insegnante. Nel mio metodo di yoga, anche a privati, non utilizzo alcun tipo di strumento o accessorio.

Ai partecipanti suggerisco solo di avere un tappetino e abbigliamento comodo che può essere anche un pantalone largo e una t-shirt, non per forza una tuta o leggings.

La lezione è costruita in base alle esigenze e input aziendali, sia in termini di durata che di focus.

In ogni pratica ci sono delle costanti, lavoriamo su:

  • tecniche di respirazione: per imparare a respirare correttamente. Questo aiuta a gestire più facilmente lo stress mentale, tipico dei contesti lavorativi;
  • corretta postura e allineamento della colonna vertebrale: spesso una postura scorretta porta ad avere dolori e tensioni alla schiena. Nell’ultimo anno e mezzo la vita è diventata più sedentaria e il lavoro si è trasferito dagli uffici alle case dei dipendenti; non sempre si hanno
    a disposizione spazi adeguati e/o sedute ergonomiche;
  • flessibilità ed elasticità del corpo: che si ottengono grazie alle posizioni di yoga, che in gergo si chiamano “asana”;
  • rilassamento: che io faccio praticare con l’aiuto di mudra e della meditazione.

4) Quali benefici derivano dal praticare questa attività sul luogo di lavoro?

I benefici sono sia a livello fisico sia mentale e hanno ripercussioni nei rapporti interpersonali con colleghi, responsabili, etc. Studi e ricerche hanno dimostrato che praticare yoga sul posto di lavoro, fisico o virtuale, produce impatti positivi sui collaboratori, sul team di lavoro e su tutta l’azienda.

A livello del singolo dipendente, fare yoga contribuisce ad aumentare il suo benessere psico-fisico, favorisce la concentrazione e migliora l’umore. Grazie alla respirazione, le persone hanno uno strumento in più per gestire lo stress mentale.

Per l’azienda, un buono stato di salute dei dipendenti significa miglioramento dei risultati lavorativi, aumento delle performance e della produttività. Oltre a una riduzione dei costi legati all’assenteismo aziendale e a una maggiore retention (quando il dipendente è soddisfatto non cerca un altro posto di lavoro).

Lo yoga aiuta a ridurre il burnout e i disturbi dell’umore, e rafforza il gioco di squadra nei team di lavoro.

5) Perché un’azienda dovrebbe organizzare delle lezioni di yoga per i suoi dipendenti? Quali vantaggi potrebbe ottenere?

Oltre ai benefici di cui ho appena parlato, per l’azienda significa investire sul welfare in ottica well being.

Oggi le aziende devono essere attente non solo alle necessità economico-finanziarie, ma anche al benessere fisico e mentale dei propri collaboratori.

Un’impresa, per essere competitiva e attrattiva sul mercato, deve consentire ai propri dipendenti di lavorare in un clima sereno e in una condizione psicofisica ottimale.

Lo yoga può essere una delle attività e iniziative di welfare aziendale che consentono di concentrarsi sul benessere dei dipendenti.

Inoltre, organizzare un percorso di yoga in azienda può essere uno strumento di comunicazione esterna con benefici in termini di brand reputation.

I clienti sono sempre più attenti a come le aziende si prendono cura dei propri dipendenti e questo diventa un fattore discriminante nella scelta dei fornitori.

Infine, lo yoga può essere anche uno strumento di employer branding per attrarre i millennial, i quali ricercano aziende attente al work life balance e con un’atmosfera di lavoro piacevole.


Insomma vi ho convinti a fare yoga in azienda?

Potete contattare Cristina attraverso il suo sito Yogainazienda.it

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Demetra Dossi
Content creator, Web & Graphic designer, aiuta brand e aziende a creare la loro migliore versione di sé, sia online che offline.
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