Business etiquette e galateo: intervista a Elisa Motterle

Indice dei contenuti

Nell’ambito lavorativo esistono delle regole di Bon Ton? Abbiamo rivolto alcune domande a Elisa Motterle, esperta in galateo nonché consulente, formatrice e divulgatrice nell’ambito Etiquette e buone maniere.

1) Raccontaci chi sei 

Mi chiamo Elisa Motterle, e la mia missione è svecchiare il galateo.

Dopo una carriera di molti anni nel mondo della moda, nel corso della quale ho avuto l’onore di lavorare per alcuni tra i più importanti gruppi mondiali del Lusso, mi sono resa conto che le buone maniere sono l’unico must-have davvero irrinunciabile. 

Per questo, ho deciso di seguire la mia passione per il galateo, con l’intento di farne un lavoro. 

Ho “lasciato tutto”, sono volata a Londra dove mi sono certificata come Etiquette Trainer presso la International Etiquette and Protocol Academy, e successivamente ho conseguito il diploma di Maggiordomo presso il British Butler Institute.

2) Sul tuo sito scrivi: “Le buone maniere salveranno il mondo”, vale anche per l’ufficio?

Assolutamente sì! La Business Etiquette è assolutamente indispensabile!

Perché se ne nella vita privata possiamo scegliere le persone di cui circondarci e le situazioni che vogliamo frequentare, sul lavoro non sempre è così.

Spesso ci troviamo a collaborare con persone che non sceglieremmo come amici, oppure per ragioni professionali dobbiamo prendere parte ad eventi che non ci fanno sentire pienamente a nostro agio…  E non parlo solo di meeting e conferenze, ma anche di cene e feste aziendali, per esempio.

3) Business etiquette: di cosa si tratta?

La Business Etiquette è il galateo applicato al mondo del lavoro.

Questa disciplina nasce negli Stati Uniti, paese votato all’efficienza, e non è un caso: dotarsi di un set di regole conosciuto e condiviso consente di lavorare meglio e con maggiore soddisfazione.

Diventa inoltre indispensabile laddove si incontrano diverse culture: una persona Giapponese ha un concetto di “cosa è appropriato e cosa no” molto diverso da una cresciuta in Italia!

4) I tuoi servizi si rivolgono non solo ai privati ma anche alle aziende. Quali aspetti ti chiedono maggiormente di affrontare e perché

L’elemento cross-culturale è certamente l’argomento più richiesto dai grandi gruppi: pensiamo alle multinazionali in cui si trovano a collaborare team provenienti da diverse zone del mondo, o nei quali avere un parterre di employees provenienti da diverse nazioni è la norma.

Lavoro anche molto con il retail e con tutte le realtà (come banche, studi legali e studi medici) in cui l’elemento di relazione umana è fondamentale per ottimizzare la client experience. Qui lavoro molto non solo sugli argomenti strettamente legati all’etiquette ma anche sulla comunicazione interpersonale e le soft skills.

5) Le ricerche dicono che, da inizio pandemia, l’utilizzo di piattaforme come Zoom, Google Meet e Microsoft Teams è aumentato esponenzialmente, portandoci ad avere almeno una riunione online al giorno. Quali buone maniere è sempre consigliabile adottare e quali invece gli errori da evitare durante una videoconferenza? 

Zoom è entrato improvvisamente nelle nostre vite… Ma senza libretto delle istruzioni! Un po’ alla volta però, nel corso di quest’anno, sono emerse diverse best practice legate all’uso di questa piattaforma. Eccone alcune:

  • Trasformare la propria postazione in un set: preparare uno sfondo neutro, studiare luce, l’inquadratura etc. A nessuno piace vedere un letto sfatto sullo sfondo, né una sagoma controluce.
  • Curare il proprio aspetto: questo è un tema emerso in modo chiaro durante il lockdown. Il fatto di essere a casa non vuol dire essere liberi di presentarsi a una call di lavoro con la maglia del pigiama o con la felpa di topolino del 1997.
  • Mantenere la videocamera accesa: il contatto visivo è essenziale anche online!
  • Prestare attenzione alla comunicazione non verbale: ovvero fare attenzione alle proprie espressioni del viso, ma anche a quelle degli altri partecipanti per intuire le loro reazioni e capire se ci stiamo dilungando troppo…
  • Tenere conto che l’attention span online si riduce molto: una presentazione online non può avere gli stessi tempi di una in presenza! Bisogna adattare il contenuto al canale.
  • Silenziare il microfono quando non si parla.
  • Presentarsi in leggero anticipo: per verificare luce e inquadratura e per avere il tempo di accedere correttamente alla piattaforma (in alcuni meeting è necessario registrarsi, in altri no, magari l’app si blocca, etc.)
  • Sì all’acqua, no allo snack: avere con sé un bicchiere d’acqua è sempre ammesso. Il mug può esserci solo nelle riunioni meno formali, mentre mangiare in videoconferenza è un grande “no”.
Demetra Dossi
Demetra Dossi
Content creator, Web & Graphic designer, aiuta brand e aziende a creare la loro migliore versione di sé, sia online che offline.
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