Inquinamento Zero slogan della EU Green Week 2021. Il lavoro agile farà la sua parte?

Indice dei contenuti

L’edizione 2021 della Green Week è stata preceduta il 12 maggio dall’adozione del Piano d’azione dell’Unione Europea “Towards a Zero Pollution for Air, Water and Soil”,un documento d’indirizzo chiave in ottica del Green Deal.  

Questa iniziativa ambisce a creare un ambiente privo di sostanze tossiche in tutta l’Unione grazie a migliori modalità di monitoraggio, segnalazione, prevenzione e alla bonifica dell’inquinamento di aria, acqua, suolo e prodotti di consumo.

Ogni paese membro ha organizzato eventi (alcuni sono virtuali), dal coinvolgimento di artisti per creare opere di Eco-Arte in Belgio, alla partecipazione degli studenti per diffondere buone pratiche di riciclo dei rifiuti in Romania.

Come auspicato da importanti figure di rilievo internazionale, la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen o l’ex governatore della Bank of England Mark Carney, la ripresa post- Sars CoV2 deve contribuire a ricostruire un’economia più sostenibile nell’UE, recuperare i posti di lavoro perduti a causa della pandemia e ridurre le disuguaglianze sociali. 

La “Settimana Verde”è dedicata all’«obiettivo inquinamento zero» ma i partecipanti esamineranno anche altre iniziative pertinenti al Green Deal europeo, ovvero i progetti per il clima, l’imminente strategia in materia di sostanze chimiche e altri programmi nel campo di energia, industria, mobilità, agricoltura, pesca, salute e biodiversità.

L’inquinamento è un punto critico per molti paesi europei, dalla Germania all’Italia, dalla Francia alla Polonia: è nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo, nella terra in cui coltiviamo gli alimenti. 

È la principale causa ambientale di diverse malattie e di morti premature, specialmente tra i bambini e gli anziani, e sempre più sono le persone affette da alcune patologie. L’inquinamento però non colpisce tutti allo stesso modo. Le persone che vivono in zone più povere spesso abitano vicino a siti contaminati o ad aree con un’elevata densità di traffico. L’inquinamento è inoltre una delle principali cause della perdita di biodiversità e riduce la capacità degli ecosistemi di svolgere funzioni come la cattura del carbonio e la decontaminazione.

L’Agenzia internazionale per l’Energia dell’OCSE ha ricordato ai governi che per centrare l’obiettivo delle emissioni zero al 2050 – per fermare l’aumento delle temperature a livello globale – occorre bloccare ogni attività estrattiva di gas e petrolio.

Per aziende e lavoratori significa che dobbiamo spostarci di meno o in maniera più sostenibile, nell’immediato lo smart working deve essere consolidato.

Lo scorso 10 maggio su Repubblica è uscito un interessante articolo di Jaime D’Alessandro dal titolo “Con lo smart working due miliardi di chilometri in meno”. Si riportavano i conti di quel che accadrebbe se metà dei dipendenti pubblici e privati, che possono svolgere le loro mansioni anche da casa, a turno evitasse di andare in ufficio anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria.

A Repubblica hanno analizzato i movimenti di 30 milioni di cittadini durante la pandemia grazie ai dati delle SIM degli smartphone per stimare quanta CO2 è stata emessa in base agli spostamenti. Dai risultati emergono volumi impressionanti, 2 miliardi e 400 milioni di chilometri percorsi in un anno che significano – fra pedaggi e usura del veicolo – una spesa a testa è di circa 300 euro, per un totale complessivo di un miliardo e 100 milioni di euro. A questo si aggiungono 330mila tonnellate di CO2 emesse.

La Green Week 2021 sarà un’opportunità per discutere con tutte le parti e i cittadini interessati come lavorare insieme per fare dell’obiettivo di un ambiente a inquinamento zero e privo di sostanze tossiche una realtà, ma è essenziale che i governi facciano la loro parte: recidere il cordone ombelicale che li lega all’industria delle fonti fossili e investire in mobilità elettrica pubblica. Altrimenti tutte le altre settimane dell’anno continueranno a essere “Black Week”…

Picture of Francesco Sani
Francesco Sani
Giornalista Pubblicista laureato in Sociologia all'Università di Firenze. È Direttore della rivista Firenze Urban Lifestyle e collabora con altri magazine e blog su temi attinenti Cultura, Ambiente e Società. Scrive e ha scritto per Il Fatto Quotidiano, Smart Working Magazine e Artribune.
Picture of Francesco Sani
Francesco Sani
Giornalista Pubblicista laureato in Sociologia all'Università di Firenze. È Direttore della rivista Firenze Urban Lifestyle e collabora con altri magazine e blog su temi attinenti Cultura, Ambiente e Società. Scrive e ha scritto per Il Fatto Quotidiano, Smart Working Magazine e Artribune.
Categorie
Scarica le nostre guide gratuite
Desk Sharing
Desk sharing significa letteralmente condivisione
della scrivania
.
Si tratta di un’organizzazione delle postazioni dell’ufficio non più basata sull’assegnazione delle singole scrivanie, bensì sulla loro condivisione.
Clean Desk Policy
Si tratta di una direttiva promossa dall’azienda che regola il modo in cui le persone devono lasciare la postazione di lavoro una volta concluse le attività e come devono gestire i documenti, i file e, in generale, i dati sensibili.
Donna stressata dal lavoro
Mercoledì 8 maggio, ore 12:00

Lavorare stanca: come gestire lo stress in azienda

Il caso FINDUS

Quali soluzioni sono più efficaci per promuovere un clima lavorativo sano e stimolante? Ne parleremo con Findus.
Webinar gratuito, posti limitati