JOB TRIP_#22 Intervista a Simone Casella

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Presentati: raccontaci brevemente chi sei e di cosa ti occupi

Mi chiamo Simone Casella, architetto e co-founder di Workitect, società che si occupa di Smart Working e Progettazione uffici.

Mi sono laureato nel 2009 in architettura delle costruzioni al Politecnico di Milano e, terminato il mio percorso di studi, ho lavorato nel mondo dell’Interior Design.

Nel periodo tra la laurea triennale e quella magistrale ho realizzato diversi negozi e, nel 2010, ho iniziato a progettare spazi di lavoro.

Nel 2017, insieme al mio socio Luca Brusamolino, ho fondato Workitect.

Quando ho iniziato a occuparmi di spazi di lavoro, il tema dell’Interior Design applicato agli uffici era agli inizi. Si trattava di un ramo dell’architettura molto tecnico e poco creativo: la progettazione degli uffici si basava su metriche rigide; gli spazi venivano costruiti tenendo conto del ruolo svolto dai membri dell’organizzazione e dalla loro importanza.

Oggi stiamo vivendo un cambiamento radicale e profondo: la progettazione degli spazi di lavoro si concentra sull’analisi delle attività e sull’ascolto e il coinvolgimento dei membri dell’organizzazione.

In questo senso Workitect è stata pioniera di questo nuovo modo di concepire gli uffici: la metodologia che io e membri del team applichiamo ha come obiettivo quello di migliorare il comfort lavorativo e ambientale, favorendo la connessione, la produttività e la creatività delle persone.

Parliamo della tua carriera: quali sono stati gli eventi più significativi che ti hanno portato a svolgere il tuo attuale lavoro?

Dopo la laurea magistrale, ho avuto la possibilità di occuparmi di un cantiere di ben 4.000 mq di una multinazionale del settore digital.

Questa esperienza mi ha permesso di crescere e maturare rapidamente. Gestire un carico importante di responsabilità quando si è molto giovani e agli inizi della carriera, è indubbiamente sfidante ed emozionante. Il progetto mi ha aiutato a capire che la progettazione degli ambienti di lavoro era uno dei rami in cui volevo specializzarmi.

Un’altra tappa importante della mia carriera lavorativa è l’esperienza maturata nel mondo del retail. Per un noto studio italiano che opera a livello internazionale, ho progettato negozi in Europa, Stati Uniti e Corea del Sud.

Ho lavorato con diversi professionisti ricoprendo un ruolo manageriale e coordinando un team di 20 persone.

Questa esperienza mi ha arricchito a livello professionale e creativo: ho acquisito un maggior know-how come interior designer e ho potuto sfruttare conoscenze apprese anche nel campo dell’office design.

Social Reputation: quanto reputi sia importante e come hai costruito e mantieni il tuo network online?

La costruzione e il mantenimento della propria Social Reputation è un elemento importante e utile a livello professionale. Agli inizi della mia carriera ho investito tempo ed energie nella costruzione di un network professionale; network che coltivo ancora oggi e che mi permette di entrare in contatto non solo con nuovi clienti ma anche con nuovi fornitori.

Il consiglio che voglio dare ai giovani, specie agli architetti e ai designer, è di curare non solo i contenuti ma anche e soprattutto le relazioni interpersonali.

In questo momento si parla tanto di modello ibrido e Smart Working. Cosa vuol dire per te lavorare ed essere smart?

Essere Smart significa organizzare bene il proprio tempo, lavorando per obiettivi e utilizzando in modo efficiente gli spazi a disposizione, sia all’interno della propria abitazione, sia in un ufficio. Ma non è tutto. Essere Smart significa anche ragionare su sé stessi e sul proprio lavoro, mantenendo sempre uno sguardo al futuro, al fine di migliorare abitudini e comportamenti personali.

Nel mio lavoro sento spesso pronunciare la frase: “Sono abituato così”, sia in riferimento al modo di lavorare, sia per quanto riguarda l’utilizzo degli spazi. Ragionare in modo Smart vuol dire uscire dalla propria comfort zone per mettersi in gioco e migliorare.

Concludiamo l’intervista con un consiglio ai nostri lettori, in particolare a quelli che stanno iniziando la loro carriera lavorativa. Come lasciare il segno ad un colloquio?

Il consiglio che do sempre alle persone che entrano a far parte del team di Workitect è di lavorare con impegno e passione. Questi, oltre a essere alcuni dei principi su cui si fonda l’azienda, sono anche due elementi che permettono di crescere professionalmente.

Inoltre penso che il rispetto sia un valore estremamente importante da coltivare: rispettare i colleghi, i clienti e in fornitori ci permette di creare un ambiente di lavoro sereno, trasparente e aperto.

Leggi la precedente intervista di Job Trip a Linda Langella.
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