In controtendenza rispetto al mercato, UCB Pharma, nel corso della pandemia, ha incrementato l’organico del 30%. Per questo motivo l’esigenza è stata, fin da subito, rivedere gli spazi, senza ridurli, rendendo gli uffici più attrattivi e a misura di persona.
L’obiettivo che si è andato via via delineando è stato quello di realizzare un ambiente di lavoro simile al modello del “culture club”: un hub collaborativo, che incentiva la comunicazione delle persone.
Per questo motivo, all’interno del progetto di re-layout degli spazi, sono state incluse diverse aree dedicate agli incontri informali, dove le workstation lasciano il posto a divanetti, tavolini e sedie.
I nuovi uffici milanesi di UCB Pharma includono oggi: project room per agevolare i lavori cross funzionali, meeting room attrezzate per le videoconferenze, stand-up meeting per riunioni veloci e informali, una library per facilitare il lavoro individuale, due creativity room per le attività di brainstorming e processo inventivo. Infine, sono presenti nella struttura spazi specifici per gli incontri 1-to-1 e le attività di concentrazione.
Tutti gli ambienti realizzati nell’immobile di Via Varesina a Milano sono stati ideati secondo l’Activity-based working, un modello teorico che cataloga le attività lavorative in quattro macro categorie (concentrazione, collaborazione, contemplazione e comunicazione), prevedendo degli specifici spazi di supporto per ciascuna.
Il lavoro svolto da Workitect si è inserito in un più ampio progetto promosso da UCB Pharma chiamato “#Strongeroffice”, che ha ripensato il modello di lavoro dell’organizzazione e introdotto un sistema ibrido nel quale il 40% del tempo totale si trascorre in ufficio (principalmente per attività di gruppo e collaborazione) e il 60% da remoto.