Come rivelato da Il Sole 24 Ore, ben 2 lavoratori italiani su 3 soffrono di stress e burnout, questi malesseri sono realtà purtroppo sempre più pressanti nel mondo aziendale.

Il burnout è un particolare fenomeno di stress definito per la prima volta nel 1974 da Herbert Fraudenberger. Lo psicologo statunitense adattò il termine del “bruciarsi” – condizione inizialmente riferita all’esaurimento negli atleti – al prolungato stato di stress emotivo cronico osservato negli operatori di comunità, quelli che avevano un rapporto diretto e continuativo con una fascia di utenza particolarmente disagiata.

Dagli anni Ottanta il burnout è entrato nella lista dei rischi correlati all’attività lavorativa, caratterizzato da: diminuzione della produttività, perdita di energia psico-fisica e spersonalizzazione. A questo svuotamento emotivo si associa il senso di infelicità e fallimento. Per capire il burnout, bisogna fare un passo indietro e coglierne le differenze con lo stress, che non è una patologia, potrebbe diventarlo, ma non è di per sé qualcosa di patologico.

Nasce come reazione fisiologica dell’organismo a una sollecitazione. La condizione qui descritta, che ho preso in prestito da Vittoria Olivieri, psicologa del lavoro in Workitect, è uno stato individuale. Tuttavia, oggi è particolarmente riscontrata come diffusa in una fascia della popolazione, spesso quella che costituisce la generazione Z o i Millennials.

Sentirsi sempre esauriti

Uno studio della McKinsey Health Institute condotto in 30 Paesi su 30.000 persone ha rivelato che il 22% dei lavoratori a livello globale ha sperimentato sintomi di burnout. L’Italia in questa classifica è sotto la media, con il 16%, ma secondo ricerche nazionali più dettagliate il 40% dei giovani lavoratori si sentirebbe in una condizione caratterizzata da senso di esaurimento o debolezza, aumento dell’isolamento e ridotta efficacia professionale.

L’ambiente di lavoro è un vero e proprio “drenante di energie” per il 36% della Generazione Z e per il 30% dei Millennials. I motivi sono riconducibili alla difficoltà di trovare un adeguato worklife balance e l’altro costo della vita in rapporto agli stipendi percepiti.

Il webinar di Workitect

A Workitect hanno deciso di affrontare questo tema nel prossimo webinar Lavorare stanca: come gestire lo stress in azienda – Il Caso Findus, previsto per mercoledì 8 maggio alle ore 12:00. Un evento online gratuito, durante il quale sarà approfondita la tematica coordinato da Vittoria Olivieri. Sarà presente Monia Pavoni, Office Manager & Exec PA in Findus, che ha introdotto in azienda lo sportello psicologico di Workitect, progettato per offrire un supporto immediato e professionale ai lavoratori.

La lunga narrazione celebrativa del lavoro ha portato spesso all’asservimento totale al mito della produttività, ma adesso la salute delle persone ne sta facendo le spese.

Questo webinar si propone come opportunità per HR, People Manager e CEO alla ricerca di soluzioni efficaci per promuovere un clima lavorativo sano e stimolante, e rendere l’azienda un luogo di benessere.