Presentati: raccontaci brevemente chi sei e di cosa ti occupi
Mi chiamo Rubina, sono una libera professionista e mi occupo principalmente – ma non esclusivamente – di marketing. Sono una consulente, una formatrice e una Life & Business coach.
Tengo vari corsi in ambito Marketing e Digital Marketing, e nel 2021 ho ideato un corso in ambito orientamento professionale nel digital, per il Master in Brand Management dello IED di Roma.
Parliamo della tua carriera: quali sono stati gli eventi più significativi che ti hanno portato a svolgere il tuo attuale lavoro?
Dopo uno stage a New York, durante il quale mi sono concentrata sul marketing legato alle vendite, ho iniziato la gavetta nell’azienda di famiglia. Sono partita come assistente alle vendite in negozio, formandomi e imparando a conoscere il brand e tutte le diverse attività, e sono dunque diventata Digital Marketing Specialist prima, e poi Marketing & Communication Director e Responsabile Ufficio Stampa.
In quel periodo il mondo digitale era in forte espansione, per questo mi sono focalizzata sul Digital Marketing, sviluppando strategie per il brand, come il lancio dell’e-commerce nel 2011.
Trascorsi 10 anni, che sono stati per sfidanti e stimolanti e che mi hanno arricchita professionalmente e personalmente, ho deciso di rimettermi in gioco. Sono diventata libera professionista, decidendo di seguire la mia vera passione: la formazione.
Oggi insegno allo IED e in altri istituti di alto livello, continuando a formarmi e ad approfondire le tematiche legate al marketing e a quello delle ricerca delle risorse, che sono sempre in evoluzione.
Inoltre, affianco liberi professionisti e piccole attività con percorsi individuali di coaching e consulenze sul “self-marketing” per aiutarli ad esprimere il loro valore nel mercato, alla scoperta delle risorse che ognuno di noi possiede.
Social Reputation: quanto reputi sia importante e come hai costruito e mantieni il tuo network online?
Quando parlo di “marketing per se stessi” faccio riferimento proprio alla social reputation. È uno degli argomenti che insegno ai miei studenti: è importante riuscire a veicolare il proprio valore professionale e umano, non solo in fase di selezione ma anche attraverso i social.
Oggi le aziende ricercano le persone online, guardano i loro profili. Sono attivi? Cosa scrivono? Che informazioni hanno inserito su LinkedIn? Curare i canali online è un aspetto a cui tutti noi dovremmo dare dedicare tempo e attenzione.
In questo momento si parla tanto di modello ibrido e Smart Working. Cosa vuol dire per te lavorare ed essere smart?
Smart Working significa organizzare il tempo che abbiamo a disposizione a seconda delle priorità e delle necessità. Se ben gestito, lo Smart Working ci aiuta ad essere più performanti, più efficaci.
Penso che essere smart è, prima di tutto, una questione di mindset.
Concludiamo l’intervista con un consiglio ai nostri lettori, in particolare a quelli che stanno iniziando la loro carriera lavorativa. Come lasciare il segno ad un colloquio?
Una frase che ripeto spesso ai mie studenti dello IED è: “Non siamo pesci rossi, non ci devono pescare”.
Ognuno di noi ha un valore, delle qualità che può portare in azienda. Occorre quindi instaurare una collaborazione, fatta di scambi reciproci e crescita da ambo le parti. Come le aziende sono esigenti quando si tratta di selezionare un candidato, anche noi dobbiamo esserlo quando prendiamo in considerazione le offerte di lavoro.
Dobbiamo quindi porci le seguenti domande “Quali sono le nostre skill, sia professionali che personali?” e “Dove vogliamo arrivare?”.
Quante volte ci siamo sentiti ripetere, specie agli inizi delle nostre carriere: “un’azienda vale l’altra”? Non è assolutamente così. Ogni scelta deve essere ponderata: lavorare ad esempio in un’azienda medio piccola è differente rispetto a lavorare in una multinazionale.
Le aziende in cui sceglieremo di lavorare avranno un impatto su di noi, sulla nostra formazione. Per questo motivo ribadisco l’importanza di ragionare fin da subito sulla propria carriera e sul proprio futuro.
